Toto-Oscar 2009

23 gennaio 2009 alle 12:15 | Pubblicato su Cinema | 4 commenti

Ieri sono state finalmente rese note le nomination ufficiali per gli Oscar 2009, l’attesa per me era molta, soprattutto perchè i vari rumor vedevano protagonisti alcuni dei film per i quali faccio il tifo. Tutto è andato più o meno come era previsto, le sorprese sono state poche, alcune piacevoli ed altre meno.

Oscar

Un gioco che tutti si divertono a fare a questo punto è quello di ceracre di indovinare gli effettivi vincitori tra i vari candidati e io naturalmente non voglio tirarmi indietro. Le mie previsioni si basano soprattutto sulle storie che i vari film candidati hanno, i premi già ricevuti, gli incassi accumulati e i vari fattori che sono convinto possano dare una possibilità in più rispetto ad altri film meno “papabili” come vincitori. Qui di seguito sono elencati i nominati delle categorie più ambite ed importanti, in grassetto nero sono evidenziati i miei previsti vincitori e sotto le categorie le motivazioni che mi spingono a preferire un film rispetto ad un altro.

Miglior film
Il Curioso Caso di Benjamin Button

Frost/Nixon
Milk
The Reader
The Millionaire

La statuetta più ambite di tutte se la giocheranno quasi sicuramente due film: “The millionaire” e “Il curioso caso di Benjamin Button”. Poco tempo fa era quasi certa la vittoria del primo ma a questo punto, complici anche le numerosissime candidature ricevute anche nelle altre categorie, prevedo come vincitore il film di David Fincher. Una delle sorprese più gradite la si trova proprio in questa categoria, infatti nessuno avrebbe mai previsto la candidatura di “The reader”, un film che attendo con alte aspettative e che riunisce alcuni dei personaggi a me preferiti quali Kate Winslet e Stephen Daldry.

Miglior regia
David Fincher (
Il Curioso Caso di Benjamin Button)
Stephen Daldry (The Reader)
Ron Howard (Frost/Nixon)
Gus Van Sant (Milk)
Danny Boyle (The Millionaire
)

Questa categoria è strettamente legata a quella analizzata qui sopra, infatti, come si può notare facilmente, i registi candidati sono coloro che hanno diretto i film canditati a miglior film. Il nome del vincitore è quindi quasi sicuramente il regista del film che vincerà come miglior film ed è per questo che prevedo la vittoria di David Fincher. Non sarebbe male anche una vittoria per Gus Van Sant ma per lui la vedo dura nonostante abbia girato un ottimo film.

Miglior attore protagonista
Richard Jenkins (The Visitor)
Sean Penn (Milk)
Frank Langella (Frost/Nixon)
Mickey Rourke (The Wrestler)
Brad Pitt (Il Curioso Caso di Benjamin Button
)

Questa categoria mi ha messo in difficoltà, sicuramente sono tutte ottime interpretazioni e non mi stupirei se sbagliassi la mia previsione. Il momento positivissimo che però sta passando Mickey Rourke è un segnale forte ed importante che mi porta a prevedere la sua vittoria sugli altri. Diretto avversario di Rourke è sicuramente Sean Penn che in Milk offre un’interpretazione memorabile. Un po’ fuori dai giochi Brad Pitt che, nonostante l’ottima prova attoriale si trova degli avversari con i quali ha poche speranze.

Miglior attrice protagonista
Angelina Jolie (Changeling)
Melissa Leo (Frozen River)
Anne Hathaway (Rachel sta per sposarsi)
Kate Winslet (The Reader)
Meryl Streep (Il Dubbio
)

La previsione per la vincitrice di questa categoria è molto difficile, Meryl Streep aggiunge un’altra candidatura all’infinita lista  e potrebbe benissimo portarsi a casa la statuetta se non fosse per la sesta candidatura per Kate Winslet che non ha mai visto un oscar e che, secondo il mio modesto parere, questa volta riuscirà a vincere; forte anche dei due Golden Globe vinti rispettivamente per “Revolutionary Road” e per “The reader”. Sorprendente la candidatura di Angelina Jolie che la ottiene meritandola assolutamente ma che, come il marito, non credo abbia possibilità di vincita.

Miglior attore non protagonista
Josh Brolin (Milk)
Robert Downey jr. (Tropic Thunder)
Philip Seymour Hoffman (Il Dubbio)
Michael Shannon (Revolutionary Road)
Heath Ledger (Il Cavaliere Oscuro
)

Questa è sicuramente la previsione più semplice, la vittoria postuma di Heath Ledger è ormai una certezza; non che le altre interpretazioni siano inferiori ma, anche a causa dell’improvvisa morte dell’attore e sicuramente del grande supporto che i numerosissimi fan, come anche la Warner Brothers, hanno dimostrato in tutto il mondo, la vittoria, meritatissima, è sicura.

Miglior attrice non protagonista
Amy Adams (Il Dubbio)
Penelope Cruz (Vicky Cristina Barcellona)
Viola Davis (Il Dubbio)
Taraji P. Henson (Il Curioso Caso di Benjamin Button)
Marisa Tomei (The Wrestler
)

A meno di clamorose sorprese, anche questa previsione è abbastanza facile, la concorrenza per la Cruz non è spietata e, proprio per questo, la sua vittoria è di facile previsione. Personalmente non mi dispiacerebbe affatto la vittoria di Marisa Tomei per “The Wrestler” come anche quella di Amy Adams per “Il dubbio”.

Miglior sceneggiatura originale
Wall•E
Happy Go Lucky
Frozen River
In Bruges
Milk

Più che una previsione è una speranza, come accaduto l’anno scorso per “Ratatouille”, il nuovo film della Pixar si è quadagnato un posto tra i cinque candidati per la miglior sceneggiatura originale. I concorrenti in questo caso sono forti e potrebbero molto facilmente togliere dalle mani robotiche del protagonista del film d’animazione la statuetta d’oro, probabilmente in favore di “Milk”.

Miglior sceneggiatura non originale
Il Curioso Caso di Benjamin Button
Frost/Nixon
The Reader
The Millionaire
Il Dubbio

Il film acclamato da tutti e collezionista di nomination, vincitore di numerosi premi e fra i maggiori candidati per la vittoria delle categorie più importanti, secondo me porterà a casa ben poco. Uno dei premi molto probabili è appunto quello per la Sceneggiatura non originale anche se, anche in questo caso, si trova di fronte avversari molto temibili come “Il curioso caso di Benjamin Button” e “Frost/Nixon”.

Miglior film d’animazione
Bolt
Kung Fu Panda
Wall•E

Wall•e sicuramente vincerà almeno una statuetta, sicuramente vincerà come miglior film d’animazione. Questo non lo dico perchè adoro il film ma perchè la Pixar sembra ormai essere abbonata alla vittoria per questa categoria e inoltre, l’assenza di “Valzer con Bashir” (clamorosa la sua esclusione in favore di Bolt), rende le cose ancora più semplici per il robottino innamortao. Kung fu Panda, nonostante sia un film piacevole e ben fatto, non ha nessuna possibilità contro uno dei migliori film dell’anno.

Miglior film straniero
La classe (Francia)
Valzer con Bashir (Israele)
La banda Baader Mainhof
(Germania)
Revanche (Austria)
Departures (Giappone)

Nella categoria che avrebbe potuto ospitare “Gomorra” (assente in toto da qualsiasi forma di nomination), la battaglia è molto combattuta e la previsione del vincitore non troppo semplice. I film presenti sono tutti indubbiamente di grande qualità ma vedo vincitore quasi sicuro “Valzer con Bashir” che, assente nel terzetto dei film d’animazione, si merita l’oscar più di tutti.

Per quanto riguarda le nomination per tutte le altre categorie definite “tecniche” non ci sono state troppe sorprese e in definitiva, la classifica dei film che hanno racimolato più candidature è la seguente:

Oscars

13 nomination: Il curioso caso di Benjamin Button   

10 nomination: The millionaire

8 nomination: Milk, Il cavaliere oscuro

6 nomination: Wall•e + Presto

5 nomination: Il dubbio, The reader, Frost/Nixon

Le premiazioni si terranno il 22 Febbraio al Kodak Theatre di Los Angeles, scopriremo quindi i vincitori e se le mie capacità di previsione valgono qualche cosa oppure no.

Comunicazione interna

20 gennaio 2009 alle 13:43 | Pubblicato su Il Blog | 1 commento

Con questo velocissimo intervento volevo assicurare coloro che attendono qualche interessante aggiornamento su questo Blog che non mi sono dimenticato della sua esistenza o che improvvisamente non ho più idee ma semplicemente che a causa di esami vari, impegni extrauniversitari e altre complicazioni, il tempo da dedicare a questo spazio è diminuito considerevolmente. Questo naturalmente non sarà per sempre, spero solamente che questo periodo pieno di impegni passi velocemente e di ritrovare del tempo per poter inserire più costantemente nuovi interventi.

Prestissimo comunque potrete leggere qualche cosa di nuovo, ci avviciniamo infatti ad un periodo pieno di interessanti novità spunto di altrettanto interessanti riflessioni.

Intanto, vi informo che ho aggiornato la pagina inerente a me stesso con una fotografia.

A presto.

Lo scudo di Talos

10 gennaio 2009 alle 12:19 | Pubblicato su Libri | 1 commento

Lo scudo di Talos è un romanzo storico scritto nel 1986 da Valerio Massimo Manfredi e pubblicato nel 1988 da Mondadori.

Lo scudo di Talos

Lo scudo di Talos racconta la storia di Kleidemos, nato secondogenito dalla nobile famiglia dei Kleomenidi nell’antica Sparta che, a causa di una malformazione al piede viene abbandonato dai genitori, secondo la rigida legge spartana, sul monte Taigeto. Trovato da Kritolaos, un vecchio ilota che nasconde un grande segreto, e rinominato dallo stesso col nome Talos, viene cresciuto come un vero e proprio ilota anche se viene istruito dal padre adottivo nel combattimento con l’arco. Innamorato di Antinea, la figlia di un ilota vicino, la sua vita cambia radicalmente quando è costretto a separarsi da lei a causa della guerra che vede protagonisti i Persiani contro le forze greche. Durante la guerra Talos scoprirà molte cose sul suo passato e sulla sua famiglia di origine. Una volta che la sua verà identità viene svelata, Talos vive un grande conflitto interiore, si trova a dover affrontare una scelta importante per la sua vita, essere Talos oppure Kleidemos?

E’ il primo libro di Valerio Massimo Manfredi che leggo e, nonostante la storia sia avvincente e ben pensata, la narrazione della stessa è costruita nel modo sbagliato; sembra quasi che tutto ciò che accade sia solamente perchè così deve essere e i personaggi non riescono ad appassionare il lettore in modo tale da creare quell’empatia che fa veramente apprezzare un buon libro. Punto forte e che mi è piaciuto molto sono i dialoghi, molto ben scritti e ben bilanciati con la descrizione dei luoghi e degli stati d’animo dei personaggi. Nulla da dire per quanto riguarda la ricostruzione storica dei luoghi e delle tradizioni ed usanze del tempo che sono inseriti in modo omogeneo nell’ambito della storia raccontata.

Inizialmente si fa forse un po’ fatica a ricordare i nomi dei personaggi complice anche la natura greca dei nomi stessi che li rende quasi poco distinguibili l’uno dall’altro, con lo sfogliare delle pagine però questo problema si risolve presto. Il finale è enigmatico e da interpretare ma non di difficile comprensione.

Tutto sommato un buon libro, non troppo lungo e pesante, una lettura leggera e spensierata adatta ad appassionare il lettore con le vicende del protagonista e ad insegnare qualcosa sulla cultura più particolarmente spartana e dell’antica grecia.

I now walk… Into the wild

4 gennaio 2009 alle 23:58 | Pubblicato su Cinema | 2 commenti

Inizia un nuovo anno ma non per questo dobbiamo dimenticare quello ormai passato, soprattutto quei momenti o quelle cose che hanno fatto di questo 2008 un anno, come ho già scritto nell’intervento prima di questo, da non dimenticare.

Un appassionato di cinema come me non può far altro che andare con il pensiero indietro di qualche mese e ricordare i bei momenti che ha vissuto grazie alla sua più grande passione. Con questo articolo voglio quindi condividere con voi e rivivere le emozioni che ho provato guardando il film che ritengo il migliore del 2008: Into the wild.

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“La felicità è reale solo se condivisa” 

Questo è quello che Christopher McCandless ha imparato dalla sua avventura, dall’avventura della sua vita, dalla sua vita.

Into the wild posterTratto dal libro di Jon Krakauer “Nelle terre estreme”, Into the wild, racconta la storia di Christopher McCandless, un giovane uomo, che subito dopo la laurea decide di abbandonare la sua casa, la sua famiglia e la sua vita di tutti i giorni per andare alla ricerca della libertà da ogni tipo di relazione e obbligo. Il suo scopo principale è raggiungere l’Alaska, nelle terre selvagge, per passare il tempo nella natura, lontano dalla trappola della società moderna. Durante la sua avventura incontra molti personaggi, uno più curioso dell’altro, che lo aiuteranno a scoprire se stesso, ad esaminare e apprezzare il mondo intorno a lui e a riflettere sulla sua esistenza portandolo infine a maturare una profonda riflessione sulla vita e su alcuni dei suoi valori più importanti quali la felicità e la libertà.

Into the wild poster 2Sean Penn, qui in veste di regista e sceneggiatore, ci ha regalato un film capace di coinvolgere totalmente lo spettatore, permettendogli di provare la vasta gamma di emozioni che i personaggi della storia sentono. Punto forte del film è la sceneggiatura; scritta molto bene, riesce, con dialoghi ben costruiti e con l’aiuto di citazioni tratte da importanti opere letterarie, a raccontare la storia in modo chiaro e scorrevole, senza intoppi o buchi narrativi, arrivando anche al punto di riuscire a penetrare nell’intricato mondo delle emozioni umane rappresentandole in modo molto veritiero. Un supporto non proprio trascurabile è fornito da un ottimo lavoro registico che offre inquadrature e movimenti di macchina adatti al tipo di storia raccontata e che aiutano le singole scene o sequenze a sembrare più reali; vasti paesaggi e panorami sono contrapposti a stretti primissimi piani per suggerire che il fascino della natura porta il protagonista ad una profonda riflessione interiore. L’utilizzo del rallenty è ben utilizzato e ci dona delle splendide immagini che non possono che farci apprezzare a pieno la bellezza della natura nella sua forma più pura. Non è possibile dimenticare però l’interpretazione di Emile Hirsch che dimostra di Into the wild poster 3essere in grado di esprimere le più lontane emozioni umane anche senza l’utilizzo della parola ma solamente con una vastissima gamma di espressioni. I personaggi che Alexander Supertramp alias Christopher McCandless incontra durante il suo viaggio sono ben caratterizzati e, anche grazie alle ottime interpretazioni di tutto il cast, dimostrano, nonostante la loro secondaria importanza, di essere indispensabili ai fini della storia. Per ultima la musica: le canzoni di Eddie Vedder sono stupende e molto adatte al tipo di vicenda raccontata, sicuramente sono uno dei punti di forza del prodotto.

 E’ difficile per me trovare punti deboli in questo film, sicuramente imperdibile e da rivedere più volte per riuscire a capirne a pieno il significato. L’avventura di Christopher McCandless lo porta a rivedere le sue idee, a confrontarsi con chi ha una storia diversa dalla sua e a trarre conclusioni che spesso sono in contrasto con quello che credeva fosse la cosa giusta; il suo viaggio lo porta a desiderare quello da cui scappava, a volere quello che evitava e a riconoscere i suoi errori pagandone infine le conseguenze.

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