La vera crisi

23 aprile 2009 alle 19:00 | Pubblicato su Attualità | 3 commenti

E’ ormai noto a tutti che siamo in un periodo congiunturale non molto felice per l’economia mondiale. I telegiornali, le riviste, i giornali, i siti internet e qualsivoglia strumento di informazione esistente al giorno d’oggi fa il suo dovere e cerca di informare la gente delle possibilità e delle previsioni per il prossimo futuro nella speranza che questo brutto momento passi presto. Personalmente, in questo spazio, vorrei concentrarmi su un’altra crisi, forse ancora più importante di quella economica che ci portiamo dietro da molto più tempo ma che sembra interessare a pochissime persone. In occasione dell’ormai trascorso 22 Aprile, giornata mondiale della terra, sento il bisogno di scrivere due parole su quella che è, a mio parere, la vera crisi.

Earth day

Il nostro pianeta sta soffrendo più che mai, l’inquinamento minaccia l’esistenza di tantissime specie animali importantissime per l’ecosistema come anche la nostra stessa vita che, solamente a causa nostra, è in pericolo. Sono sicuramente parole forti ma assolutamente non esagerate; il 38% delle specie animali potrebbe presto estinguersi se non cambiamo il nostro modo di vivere, con l’arrivo dell’uomo sulla terra la velocità di estinzione delle specie animali si è moltiplicata per mille mettendo a repentaglio l’esistenza di animali anche molto comuni come le tigri e gli elefanti.

Gli oceani sono coperti da vere e proprie isole fatte d’immondizia, soprattutto materiali plastici che non sono biodegradabili, non si scompongono in sostanze naturali e che sono solamente soggette a fotodegradazione che causa la loro suddivisione in piccolissime particelle sempre di materiale plastico che uccidono la fauna marittima e rimangono in acqua fino a 500 anni. L’inquinamento delle acque è solamente la punta dell’iceberg perchè, come ben sappiamo, sono molto preoccupanti anche le situazioni dell’aria e della terra. Il ben noto buco dell’ozono cresce senza arrestarsi un momento e il surriscaldamento globale crea cambiamenti climatici repentini e tanto importanti da creare catastrofi che a quel punto ci fanno rendere conto della grande portata di questo problema.

Visto però che prevenire è meglio che curare, perchè allora non ci rimbocchiamo le maniche e non ci impegnamo nel migliorare la situazione? La risposta è semplice, la maggior parte delle persone sottovaluta il problema ritenendolo di minore importanza rispetto alle vicende della vita di tutti i giorni, non provando sulla propria pelle le conseguenze di questo menefreghismo generale non si è nella condizione di capire veramente la portata della crisi. Visto che l’essere umano è però dotato della capacità di ragionamento e non è solamente spinto dall’istinto (in questo caso forse sarebbe meglio che fosse così), sarebbe sensato e molto utile cercare di capire e proiettarsi in quello che potrebbe essere il futuro di casa nostra se continuassimo a comportarci così; in questo caso, con un minimo sforzo, molta gente si renderebbe conto di quello che sta avvenendo e forse incomincerebbe ad adoperarsi per qualcosa di veramente importante.

Earth day 2

Il punto di non ritorno non è ancora stato oltrepassato e siamo ancora in tempo per migliorare decisamente la situazione. Con semplicissimi e piccoli accorgimenti potremmo senza alcuno sforzo contribuire in prima persona a salvare il nostro pianeta. Facendo una doccia meno lunga del solito risparmieremmo tantissima acqua, spegnendo il computer mentre non siamo a casa al posto di lasciarlo in standby e modernizzandoci con tecnologie pulite risparmieremmo tantissima energia inquinando di meno, organizzandoci con gli amici utilizzando una sola macchina per andare a scuola o utilizzando i mezzi pubblici contribuirebbe a ridurre l’emissione di gas nocivi. Trovo inoltre veramente vergognoso che in alcune parti d’Italia, ancora al giorno d’oggi, non si conosca il significato di “raccolta differenziata”, metodo importantissimo per evitare lo spreco.

E’ vero anche che un grande sforzo deve provenire dagli Stati del mondo, dalle grandi organizzazioni internazionali e dalle grandi multinazionali che sono in primisi responsabili di questa situazione. Mi rendo conto che la cosa non è semplice come sembra perchè gli interessi in gioco sono di grandissimo valore ma qui più che mai l’amore per la nostra casa deve prevalere sull’interesse economico e personale che spinge molte persone a trascurare quello che è veramente importante.

Ho scritto questo intervento oggi perchè credo sì nell’importanza della giornata mondiale della terra ma credo anche che dovrebbe esserlo tutti i giorni.

In terapia con Paul

19 aprile 2009 alle 15:45 | Pubblicato su Serie TV | 3 commenti

In treatment poster

Ultimamente mi sono avvicinato parecchio alle serie televisive americane e inglesi. Non molto tempo fa il mio interesse per questo genere di prodotto si fermava alle più note serie televisive trasmesse sui canali pubblici italiani e niente più di questo. La mia sempre più grande passione per il cinema e per la recitazione mi hanno portato ad avvicinarmi ai telefilm proprio per il fatto che spesso sono molto più interessanti dei film, propongono storie più complesse, lunghe, interessanti, originali con svariati tipi di personaggi che danno la possibilità agli attori che li interpretano di offrire interpretazioni molto spesso di alta qualità e molto differenti tra loro. Così, nell’ultimo periodo mi sono ritrovato a seguire ben 5 diverse serie televisive contemporaneamente ed in più in lingua originale sottotitolate per assaporare ancora di più il gusto della vera recitazione e per evitare di dover attendere lunghissimi tempi prima di vederli doppiati in televisione.

Una di queste serie TV che mi stanno appassionando di più, sia per le storie che racconta che per il modo in cui le racconta è In treatment. In treatment è una serie televisiva particolare perchè segue Paul Weston, uno psicoterapeuta, durante il suo lavoro. Le varie puntate che compongono la serie televisiva non sono altro che le sedute psicoterapeutiche di quattro diversi personaggi, tutti con problemi diversi e caratteri differenti, che si recano settimanalmente da Paul per parlare dei loro problemi e per trovarne una soluzione.

Gabriel Byrne - Paul Weston

La bellezza di questa serie TV, nonostante la sua estrema staticità, che potrebbe sembrare un limite, sta tutta nelle ottime sceneggiature che costruiscono storie profondamente interessanti con dialoghi assolutamente perfetti e stupendi da seguire. Gabriel Byrne, interprete di Paul Weston e che per questo ruolo ha recentemente vinto un Golden Globe, è bravissimo a trasformarsi in un personaggio estremamente professionale, lavoratore ma anch’esso umano e pieno di pregi e difetti. La prima stagione, andata in onda nel 2008, ha riscosso molto successo ed è davvero sorprendente ed interessante perchè, senza essere complicata, scava molto nella psicologia dei personaggi, riuscendo a creare storie multidimensionali, molto profonde e realistiche. In queste settimane sta andando in onda l’attesissima seconda stagione, con nuovi pazienti, nuovi problemi e molte novità. Per ora, sembrerebbe che la serie non abbia perso la sua brillantezza e la sua profondità, perchè i nuovi personaggi sono tanto interessanti e multisfaccettati quanto quelli della prima stagione.

Gli episodi vanno in onda la domenica e il lunedì sera (in USA) per un totale di cinque episodi a settimana (uno per ogni paziente). Sperando in una terza serie e continuando ad aspettare, con molta ansia, ogni nuova puntata di questa, per ora incredibile, seconda stagione, non mi resta che consigliare a tutti di recuperare tutti gli episodi dalla prima serie perchè ne vale proprio la pena.

Ogni tanto, quando sono un po’ giù e magari faccio fatica a trovare una soluzione a qualche stupido problema esistenziale vorrei esistesse qualcuno come Paul Weston che mi dia una mano.

E 2…

3 aprile 2009 alle 22:13 | Pubblicato su About me | 3 commenti

… sono le decine! Il 3 Aprile è ormai quasi passato anche quest’anno, puntuale come sempre. Il tempo non si ferma mai, continua a correre veloce senza fermarsi un momento, e meno male che è così…

Un lontano Lunedì di un ormai lontano anno nascevo io. Con un rapido calcolo della mia mente geniale posso affermare di aver vissuto da quel giorno precisamente per: 239 mesi, anzidette 1043 settimane, che vuol dire 7304 giorni, in ore 175279, come anche 10516780 minuti, esagerando 631006853 secondi e infine 631006853158 millesimi di secondo… mica male. E pensare che quei numeri cambiano costantemente ad ogni minimo ed impercettibile avanzamento del tempo. Il tempo è forte, è potente, è un vincolo che sottomette tutti; e’ qualcosa che non sopportiamo, qualcosa che odiamo ma che ci fa chiamare quello che facciamo vita. Alcune culture orientali sono convinte dell’inesistenza del tempo, esiste solamente il “qui e ora”. Sono contento di credere nella sua esistenza, di poter chiamare passato il passato e di poter sperare di avere un futuro. Senza tempo non ci sarebbero ricordi, non ci sarebbe esperienza, non ci sarebbe abitudine, non ci sarebbe scoperta. Il tempo passa e se ne va, e ne sono contento.

Il tempo ci regala tante cose come anche ce ne toglie tante, la vita senza tempo non avrebbe un senso, la consapevolezza della sua esistenza ci induce a vivere al meglio delle nostre possibilità, ad assaggiare il nuovo, a scoprire e a cercare, a diventare felici. Ho raggiunto un traguardo che guarderò per sempre con felicità perchè quello che sarò sarà una diretta conseguenza di quello che sono oggi. Questo giorno segna un passaggio importante, mi ricorda quello che ero perchè oggi è arrivato in questo modo grazie a quello che un giorno è accaduto.

Forse vi starete chiedendo se forse non sto prendendo troppo sul serio questa giornata. Può darsi, ce ne saranno tante altre nella mia vita (spero), ma trovo bello potersi fermare un attimo ad assaporare l’importanza di ogni singola giornata, di ogni singolo momento della vita; credo che questo possa aiutare a vivere meglio, per questo lo faccio. Mi rende felice.

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