The pillars of the earth

4 settembre 2010 alle 14:22 | Pubblicato su Serie TV | Lascia un commento

Passate le vacanze e tornato alla vita di tutti i giorni, tra studio e impegni vari mi ritaglio un po’ di tempo da dedicare al mio blog per commentare una delle più belle sorprese televisive dell’estate 2010.

E’ ormai parecchio tempo che, dopo aver scoperto uno dei miei autori preferiti, aspetto di vedere una trasposizione cinematografica di quello che con il tempo è diventato il mio romanzo preferito: I pilastri della terra di Ken Follet. Qualche mese fa, navigando tra le pagine virtuali di internet, ho scoperto che era in produzione proprio una miniserie composta da otto parti della durata di 45 minuti l’una, tratta proprio da quel romanzo. E’ inutile dire che l’eccitazione iniziale ha poi fatto rapidamente spazio ad una grande preoccupazione basata sulla paura di vedere una trasposizione non all’altezza e magari non rispettosa dell’anima del romanzo.

The pillars of the earth poster

Ora che la miniserie è stata interamente trasmessa non posso far altro che ritenermi pienamente soddisfatto del lavoro fatto. La complessità e la lunghezza della vicenda narrata nel romanzo ha sicuramente reso la trasposizione molto complicata e aspettarsi una fedelissima riproposizione di ogni minimo particolare descritto da Follet condurrebbe solamente a rimanerne delusi. Partendo quindi dalla premessa che una trasposizione televisiva di un libro deve per forza di cose adattarsi ai canoni del media tramite il quale è proposto, trovo che le scelte di sceneggiatura effettuate funzionano più che bene e, contemporaneamente, non tradiscono per nulla l’anima del romanzo. I necessari lunghi salti temporali non mi hanno infastidito e sono inseriti nella vicenda nei momenti giusti senza provocare cali di ritmo o rendere il tutto troppo confusionario o discontinuo. Una delle più grandi critiche ricevute riguardano la costante facilità con la quale i personaggi arrivano a decisioni complicate e con la quale mettono in atto i loro complessi piani; personalmente trovo che questo piccolo difetto (se così lo si vuole chiamare) è conseguenza del ristretto tempo a disposizione entro il quale raccontare una storia tanto complessa e lunga, forse un paio di ore in più avrebbero sicuramente aiutato a rendere il tutto meno frettoloso ma rimane il fatto che la sensazione di difficoltà che si respira nel romanzo la si ritrova pienamente anche qui, soprattutto grazie alle buonissime interpretazioni degli attori che aiutano molto la sceneggiatura stessa. Proprio le scelte di casting sono a mio parere una delle cose migliori; la fisicità della maggior parte degli interpreti è fedele alle descrizioni di Follet e le interpretazioni sono solide e supportate da buonissimi dialoghi.

The pillars of the earth poster

Dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto anche da tutto il cast tecnico è il profondo coinvolgimento che in molti punti ho provato; riuscire a patteggiare così tanto per un personaggio, odiarne un altro oppure emozionarsi a causa di movimenti di macchina azzeccati o a musiche perfette non capita molto spesso. Le scenografie sono imponenti e gli ambienti creati risultano molto fedeli così come i costumi e il contesto generale in cui si muovono i personaggi. Le musiche rappresentano un altro degli aspetti che più ho apprezzato; sempre presenti e mai troppo invadenti alternano momenti di pura poesia musicale ad altri di grande epicità, rappresentando forse proprio la convivenza di una dolce storia d’amore con quella della guerra e dei giochi di potere.

Sono quindi pienamente soddisfatto di questa miniserie che entra di diritto tra le mie preferite, consiglio a tutti di recuperarla al più presto e non posso che essere eccitato all’idea di vedere la trasposizione del seguito: Mondo senza fine.

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