Not every conspiracy is a theory

27 ottobre 2010 alle 11:00 | Pubblicato su Serie TV | Lascia un commento

In questo articolo vorrei condividere una delle sorprese televisive dell’estate appena passata. L’appena nata rete televisiva americana AMC, che ha ormai dimostrato di saper proporre show di grande qualità, ha mandato in onda nella seconda parte di questa estate fino a qualche settimana fa una serie molto bella e promettente chiamata Rubicon. Si tratta di una serie del genere thriller cospirazionale che ha però il grande pregio di riuscire a crearsi una sua ben definita identità discostandosi dai grandi cliché che questo genere offre.

La storia segue le vicende di Will Travers, analista di una società di intellgence americana chiamata API, che, dopo la misteriosa morte di un collega, si ritrova ad indagare, e piano piano a scoprire, che alcuni suoi collegi e il direttivo dell’organizzazione fanno parte di una sorta di società segreta che punta a manipolare eventi su scala globale.

Rubicon poster

La particolarità di questa serie televisiva, che secondo me risulta probabilmente il pregio maggiore, è quella di riuscire a raccontare una storia complicata con semplici e piccoli passi che fanno apprezzare ogni minimo particolare a chi la guarda. L’apparente lentezza con cui la vicenda prosegue di puntata in puntata aiuta lo spettatore a non perdersi il minimo indizio e crea un’atmosfera ideale per coinvolgerlo a fondo. La qualità di ogni singolo aspetto è altissima, raramente si vede tanta rigorosità e precisione artistica in televisione; la fotografia, la regia, le interpretazioni e le musiche funzionano perfettamente l’una accanto all’altra rendendo il risultato finale ottimo. E’ evidente come tutta la storia sia già stata prevista fin dall’inizio evitando il comune pericolo di ritrovarsi a fine stagione (o serie) con numerose questioni lasciate irrisolte; ogni piccolissimo particolare trova qui un perché e niente è lasciato al caso. Ulteriore pregio è costituito dai personaggi; costruiti benissimo e ispezionati fino a fondo risultano appassionanti ed è difficile non immedesimarcisi. Alcune figure, anche grazie alle interpretazioni degli attori, diventano quasi complici dello spettatore che si ritrova a volerli aiutare oppure ad odiarli profondamente.

La prima stagione, composta da 13 episodi, si è conclusa qualche settimana fa in America con una puntata che lascia prevedere il rinnovo della serie e quindi la messa in onda di una seconda stagione. I dati di ascolto non sono però molto incoraggianti e c’è purtroppo la possibilità che la rete televisiva decida di non rinnovarla. Nonostante ciò, consiglio a tutti di recuperare questa bellissima prima stagione di Rubicon che si è rivelata la sorpresa dell’estate, con riscontri di critica e di pubblico molto soddisfacenti.

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