Coraline e la porta magica

22 giugno 2009 alle 21:14 | Pubblicato su Cinema | 3 commenti

L’affascinante tecnica dello stop motion torna a farsi notare al cinema offrendo un buonissimo prodotto. Dal poco noto regista di “The nightmare before Christmas” Henry Selick, ecco la storia di una ragazzina dal forte carattere che impara a distinguere il bene dal male, anche quando quest’ultimo si nasconde dietro i vividi colori di un mondo affascinate, attraente ma troppo perfetto.

Coraline posterCoraline e la porta magica è la definitiva prova che ormai i film d’animazione riescono molto più di quelli girati in live action a raccontare storie originali, interessanti e con lo scopo di trasmettere qualcosa di importante. E’ davvero interessante notare questo particolare di non poco conto perchè fino a poco tempo fa si pensava al “cartone animato” come ad un film il cui scopo era lo svago, diretto ad un target ben preciso mentre ora sono sempre più presenti  film che, realizzati con queste tecniche, si rivolgono ad una sfera di pubblico più ampia, permettendo anche agli adulti di godere delle meraviglie che tali film, spesso, offrono.

Coraline Poster 2

Henry Selick, già da tempo pioniere nel dirigere film in stop motion, si dimostra ancora una volta all’altezza del compito e riesce ad impacchettare un film davvero interessante sotto tutti i punti di vista ma purtroppo anch’esso non esente da piccoli problemi e difetti che non lo rendono il capolavoro che ci si potrebbe aspettare. La regia di Selick offre infatti alcuni spunti particolarmente attraenti, soprattutto nelle sequenze dell'”altro mondo”, creando movimenti di macchina che, uniti al facino del 3D, portano lo spettatore a provare vero e proprio stupore e a rimanerne incantato. La storia, adattamento di un romanzo di Neil Gaiman, è ben raccontata e permette una perfetta caratterizzazione dei personaggi principali, punto forte dell’intero film. La mancanza di un ritmo sostenuto caratterizzante tutto l’arco narrativo, rende il tutto un po’ troppo lento, cosa che potrebbe rendere a tratti noiosa la visione.

Cercando di analizzare il nuovo aspetto tecnico rappresentato dal 3D ci si ritrova finalmente davanti alla prova che questa tecnica uno scopo, oltre all’intrattenere, ce l’ha; la maggior tridimensionalità presente nell”altro mondo” può essere spunto di riflessione oltre al fatto che vengono accentuate alcune parti che rendono molto oniriche certe sequenze, un’eperienza da provare. Le musiche sono purtroppo poco incisive e si sente la mancanza di un tema centrale di carattere che si faccia ricordare anche dopo la visione.

Sommato tutto, il film rimane un prodotto di tutto rispetto che si distingue nella desolazione cinematografica presente in questo periodo, un film che riesce a trasmettere qualcosa che fa provare emozioni contrastanti e che fa uscire dalla sala per una buona volta soddisfatti.

 

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