The century trilogy I – La caduta dei giganti

17 aprile 2011 alle 19:23 | Pubblicato su Libri | Lascia un commento

E’ molto che non posto un commento su di un libro. Tra le mie passioni più grandi, seppur molto recente, c’è proprio la lettura. Tutto è iniziato i primi anni delle superiori quando la professoressa di italiano ha voluto che leggessimo un libro a scelta per poi fare un tema argomentativo su di esso. Io scelsi “Il terzo gemello” di Ken Follet e da lì partì l’amore. Trovai il mio genere preferito e individuai in Ken Follet un ottimo scrittore, probabilmente il mio preferito, colui che mi ha avvicinato ad uno splendido mondo. Ora che sono passati un po’ di anni, ho avuto il tempo di spaziare molto tra i generi e di conoscere tantissimi scrittori ma rimango sempre fedele al buon Ken, aspettando sempre con molta trepidazione ogni sua nuova pubblicazione.

“La caduta dei giganti” è un romanzo storico scritto da Ken Follet che racconta le storie di una serie di famiglie di nazionalità diversa attraverso i vari cambiamenti di inizio XX secolo e del loro coinvolgimento diretto o meno negli avvenimenti storici di rilievo del periodo: dalla prima guerra mondiale, alla rivoluzione russa, fino alla lotta per il suffragio femminile.

La caduta dei giganti

Una volta finito questo libro e girato la sua ultima pagina stampata mi sono sentito sfinito. Non è una sensazione nuova purtroppo; leggendo la maggior parte dei best seller di nuova pubblicazione questa cosa si fa sempre più presente e ne capisco anche il motivo. La recente tendenza che vede gli scrittori in balia delle più dure leggi del mercato porta i loro libri a diventare letteralmente e metaforicamente dei veri e propri mattoni. Se ripenso agli ultimi libri di Ken Follet come “Mondo senza fine” e, appunto, “La caduta dei giganti”, come anche per esempio a “The dome” di King, mi rendo sempre più conto che una buona parte delle centinaia di pagine di cui sono composti risultano ai fini della storia inutili e aggiungono poco o niente alla riuscita qualitativa dell’opera. Ho la sensazione che il fatto che gli scrittori debbano per forza di cose raggiungere un numero minimo di pagine (numero molto elevato a quanto pare) li porti ad allungare a dismisura il brodo, rendendo l’opera pesante da leggere e poco coinvolgente. Nello specifico de “La caduta dei giganti” ho trovato la lettura estenuante per la quantita esagerata e prolissa di descrizioni (marchio di fabbrica di Follet) molto ben scritte ma tutte uguali tra di loro. Non c’è in questo libro, come invece avveniva con “I pilastri della terra”, la possibilità di scrivere lunghe e dettagliate descrizioni di paesaggi o edifici ecc. e, nonostante ciò, il libro ne è pieno quasi a voler inserire qualche cosa di cui non c’è assoluto bisogno. Tralasciando questa cosa, la storia risulta avvincente e i vari intrecci tra fantasia e realtà sono molto verosimili. La grande quantità di personaggi e situazioni confonde all’inizio un po’ il lettore a cui è richiestaKen Follet una dose di concentrazione e attenzione abbastanza elevata. Nonostante questo, una volta preso il ritmo e conosciuti per bene i personaggi, è difficile abbandonare la lettura, almeno fino al raggiungimento dei 3/4 di libro. Quando infatti le situazioni diventano ridondanti e le pagine scorrono sempre più lentamente, ci si sente quasi affaticati e non si fa altro che sperare nella conclusione dell’opera. I dialoghi sono forse la parte meglio riuscita, la realisticità degli stessi li rende molto stimolanti ed è assolutamente divertente cercare di interpretare le varie parti scritte. Il finale, senza naturalmente spoilerare nulla, non sembra un finale. I climax discendenti sono troppo repentini e si ha la sensazione di una storia quasi incompiuta ma bisogna considerare il fatto che questo è solo il primo capitolo di una trilogia.

In definitiva “La caduta dei giganti” ha qualche pregio e troppi difetti che lo rendono un po’ pesante nella lettura e non proprio indimenticabile. Dal prossimo libro di Follet, il secondo capitolo della Century trilogy, non mi aspetto niente di più, niente di meno, di una sorta di fotocopia dei suoi ultimi lavori.

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.
Entries e commenti feeds.