Up

19 ottobre 2009 alle 10:33 | Pubblicato su Cinema | 7 commenti

I desideri della vita sono una delle cose più belle e speciali che la nostra realtà ci propone, il solo fatto di poterli sognare li rendono speciali e il fatto di poterli un giorno realizzare rende la nostra esistenza felice e piena di soddisfazioni. E’ con i sacrifici che si raggiungono i risultati migliori e spesso è necessario rinunciare a qualcosa di importante per un bene più profondo.

Carl Fredricksen è un uomo solo, vedovo e con un grande sogno; per tutta la vita ha sognato di raggiungere il sud America e di poter realizzare il desiderio che lo accomuna alla sua anima gemella, Ellie. Un giorno, a causa di un imprevisto, la sua vita cambia e si concretizza la possibilità di poter realizzare il suo sogno, parte così una grande avventura a bordo di una casa volante che vede coinvolti, oltre a lui, un giovane e logorroico boy-scout, un cane parlante, uno struzzo in technicolor e un uomo scrupoloso pronto a tutto per raggiungere il suo obiettivo.

Up poster

La Pixar segna un altro punto e con questo siamo a 10/10! Il decimo film della casa d’animazione più brava del momento, si dimostra essere un film all’altezza dei precedenti capolavori e non può far altro che soddisfare le alte aspettative. Come sempre si nota una grande cura per la storia, colonna portante di qualsiasi prodotto di alta qualità; le molteplici chiavi di lettura del film e la profonda caratterizzazione dei personaggi rendono il lungometraggio qualcosa di più che un semplice film d’animazione, è un’esperienza. La tridimensionalità dei caratteri dei protagonisti, che non è resa grazie alla tecnologia tridimensionale, li rende più umani che mai e lo spettatore si ritrova profondamente coinvolto nella vicenda. Il conflitto tra il desiderio materiale e quello spirituale è impersonificato dai due personaggi adulti che rappresentano uno l’opposto dell’altro. L’incipit del film è fenomenale e vale da solo il prezzo del biglietto; ancora una volta le sole immagini e l’uso ridotto delle parole riescono più di ogni altra cosa a raccontare un’intera vita, commuovendo ed emozionando lo spettatore come non mai. La vena comica caratterizzante molte parti del film è ben equilibrata, usata molto bene e non troppo invasiva, lascia spazio ad ottimi momenti drammatici e di riflessione come anche a momenti di puro action e movimento. Il supporto della musica è fondamentale e aiuta lo spettatore ad immedesimarsi e a vivere in prima persona le emozioni che provano i potagonisti; alcuni pezzi della colonna sonora sono davvero emozionanti e il tema principale è incisivo al punto giusto, sarà difficile levarselo dalla testa.

Sotto l’aspetto puramente tecnico sono visibili i progressi dell’animazione, soprattutto nella resa dei materiali e degli esseri umani. L’utilizzo del 3D, inizialmente non previsto, è uno dei migliori fino ad ora visti in quanto non troppo invadente e utilizzato nel modo migliore; le scene ambientate in cielo sono quelle dove la stereoscopia si nota di più creando la giusta sensazione di vertigine che sicuramente anche i personaggi del film provano.

Up poster

Un film più adulto di quello che si potrebbe pensare, adatto a qualsiasi tipo di spettatore; un film universale. I temi del desiderio e del sacrificio sono quelli più evidenti e vengono analizzati in modo eccelso, non può mancare, naturalmente, il tema dell’amore. L’avventura sognata per una vita si dimostra essere diversa da quella pensata e troppo spesso ci si dimentica del presente perchè si vive nella speranza di un futuro. Un’avventura si può tradurre così nella semplice possibilità di poter anche solo sperare di raggiungere il proprio obiettivo. Il sacrificio che si è disposti a fare per veder esauditi i propri sogni ripaga sempre e diventa una necessità per poter fare la cosa giusta. Il passato rimane passato ed è importante imparare a guardare al presente senza però dimenticare. Tutto ciò la Pixar ce lo dimostra con questa storia, il racconto e la prova che la vera avventura è la nostra vita.

L’erede di LOST

10 ottobre 2009 alle 21:40 | Pubblicato su Serie TV | Lascia un commento

E’ iniziata da poco in USA, e incredibilmente quasi in contemporanea anche in Italia, la nuova serie televisiva statunitense che si dice possa diventare l’erede del seguitissimo LOST.

Flash Forward poster

Il serial di cui sto parlando si chiama Flash Forward e sembrerebbe proprio che sia stato pensato per rimpiazzare il vuoto che, l’anno prossimo, si creerà nei cuori degli appassionati di serie televisive americane a causa della fine del fortunatissimo LOST. La trama della nuovissima serie targata ABC è avvincente al punto giusto e si può facilmente riassumere in poche parole: la vicenda narra gli avvenimenti conseguenti ad uno strano fenomeno globale per cui tutti (forse) gli esseri umani perdono conoscenza contemporaneamente per pochi minuti, durante i quali vedono nel loro prossimo futuro. Il protagonista principale, interpretato da Joseph Fiennes, è un agente dell’FBI che, aiutato dal suo flash forward (la sua visione del futuro) e da alcuni colleghi, cerca di capire la causa dello strano fenomeno, che di naturale e non pianificato ha ben poco.

Flash Forward poster

Ad oggi sono state rilasciate già tre puntate, una più bella dell’altra in cui incominciano a farsi strada le prime domande, i primi misteri e i primi colpi di scena. Il pilot della serie è indubbiamente molto affascinante e si notano inoltre ottimi effetti speciali; i due episodi successivi si fermano ad approfondire meglio i rapporti tra i personaggi, le loro reazioni in seguito all’avvenimento globale e i loro pensieri senza però tirarsi indietro nel far vedere momenti di azione e colpi di scena da rimanere a bocca aperta. Tra gli attori è facile ritrovare volti noti, soprattutto a coloro che seguono i lavori del mitico J.J.Abrams; nel cast spuntano infatti i nomi di John Cho (Star Trek) nel ruolo di Demetri Noh, Sonya Walger (la Penny di LOST) nel ruolo di Olivia Benford e Jake Davenport (Pirati dei Caraibi) nel ruolo di Lloyd Simcoe. Inoltre è sicura la presenza di Dominic Monaghan (Charlie di LOST) in alcune puntate.

I produttori hanno già dichiarato che la serie potrà durare dalle 3 alle 7 stagioni a seconda del successo di pubblico che riscontrerà la prima stagione. Sono stati progettati infatti già tre stagioni che, nel migliore dei casi, verranno intervallate dalla scrittura di altre quattro stagioni che separeranno la prima dalle altre due. Sembrerebbe che i primi episodi stiano riscontrando un ottima risposta di pubblico. E’ però ancora troppo presto per sapere se la serie di meriti davvero di diventare l’erede di LOST, dopotutto siamo solo alla terza puntata. Nel frattempo vi consiglio di recuperare le prime puntate e di seguire le prossime, potrete scoprire una nuova serie che potrebbe appassionarvi come poche sanno fare.

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